Ci siamo!
Ho fatto il borsone che porterò a Grado e ho deciso di fotografarlo.
Qui dentro ci sono mesi di allenamento fatte di nuotate in piscina o in mare, di corse a Milano, a Roma, a Ferrara e… ovunque sia andato.
Perchè per correre o nuotare, tutto sommato non ci vuole molto.!
Qui dentro ci sono anche un po’ di sane ansie, ma anche tanta voglia di vedere i frutti degli allenamenti fatti in questi mesi.
Non ho sempre fatto tutti gli allenamenti, non ho sempre mangiato e non ho sempre bevuto “da atleta” (vabbè lasciamo stare questo argomento)!
Sono certo che non arriverò primo ma tanto la gara non è con gli altri. La gara è contro me stesso. E dopo due edizioni, bisogna dare ancora di più.
Domenica mi aspetta l’aquaticrunner, la gara finale di un circuito che contempla gare in tutto in modo di swimrun individuale. Una gara che è una scommessa, come spesso accade. Una gara che ha il marchio del mitico Matteo Benedetti
Si corre e si nuota senza cambiarsi, senza frazioni.
Si nuota con le scarpe, si corre con le scarpe e il body bagnato o la muta.
Ma se leggete il mio blog, lo sapete già
Ci saranno atleti provenienti da 22 nazioni, sarà una festa che vedrà Grado e Lignano capitali dello swimrun, uno sport tanto nuovo e bizzarro da non essere conosciuto se non da pochi, anche se anno dopo anno, si aggiungono nuovi fan.
Per qualcuno lo swimrun è un triathlon incompleto, per altri è una specie di corsa ad ostacoli, ci manca il tuffo nel fango.
Per altri è una disciplina che meriterebbe di essere inserita nelle prossime Olimpiadi.
Ovviamente faccio parte di questa terza fazione ma non ho la velleità di dire che questo sia lo sport più duro, più bello e più selvaggio di altri.
Vi lascio però a questo video, forse vi ispirerà.
Ah, qualcuno mi chiede perchè lo faccio.
Beh la risposta è sempre la stessa: lo faccio per me.
Nota a margine: questa gara può sembrare massacrante e per molti di voi potrebbe esserlo.
Ma non è la più massacrante. Non ci sono 100km da fare di corsa. non ci sono 20 km a nuoto.
Ma le gare non massacranti sono piene di insidie. Potresti prenderle sotto gamba, potresti volerle fare ad un ritmo che non è il tuo.
Le gare più massacranti sono quelle in cui è più facile tornare a casa con una delusione cocente