Savona è una città che mi ha colpito dalla prima volta in cui l’ho visitata.
Penso che abbia una anima da street food city e che abbia un potenziale inespresso.
Ma andiamo per ordine.
La Fortezza del Priamar è il nucleo originario della città. Una volta il cuore della città era li. Oggi è un centro poliedrico sede di iniziative culturali.
Fra queste anche di scultori.
Il gorilla scolpito, qui raffigurato di schiena vi saluta.
Savona poi si sviluppa in un dedalo di palazzi e di vie molto strette. Può capitare di trovare cortili molto estesi (per gli standard della città). Fra questi il cortile del Palazzo Santa Chiara merita certamente una visita.
Già bello di suo, l’amministrazione ha deciso di arricchirlo con un asfalto fatto di righe “storte”.
Se siete appassionati di fotografia non potete non passare di qua.
Se passeggiando vi fosse venuta fame, vi consiglio di provare una esperienza da vero street fooder (inteso come colui che ama mangiare street food).
Il pranzo da fare è a base di panino con le fette, un panino farcito con frittelle di ceci.
Buonissime, da accompagnare con un bicchiere di vino o una buona birra.
Proseguite la vostra passeggiata con il naso all’insù, non mancano scene caratteristiche come i panni stesi e i vicoli stretti con qualche sorpresa.
Fra queste il nome dell’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini che ricorre con grande frequenza.
Il perché è presto detto: Sandro Pertini era di Savona!
La passeggiata prosegue per la zona portuale. Da qualche anno Savona ospita le navi della Costa Crociere.
Questo porta tanta gente che oltre che a visitare, ha bisogno di mangiare e di essere intrattenuta.
La zona del porto, costruita con criteri più contemporanei contiene numerosi locali e alcune chicche come il museo della Apple.
Per motivi di tempo non ho avuto modo di visitarlo ma certamente ci tornerò.
La giornata volge al termine, le giornate si allungano ma non siamo ancora in estate, consiglio quindi di visitare un luogo chiuso.
Pochi sanno che a Savona c’è una cappella Sistina, commissionata da Michelangelo e anch’essa molto bella.
L’area è amata e protetta da volontari. Sicuramente meriterebbe più impegno ed energie, sono certo che si tratta di una questione di tempo e di consapevolezza.
Stesso discorso vale per il bellissimo Coro, una autentica meraviglia nota (ma non troppo) ai savonesi.
L’ora di cena arriva in un attimo.
Un po’ la forte identità cittadina, un po’ la mia mal nascosta passione per i ceci, mi porta a bissare e a procedere con la farinata.
Su suggerimento di Silvio Massolo community manager di IgersSavona (la community locale di appassionati di Instagram), scopro il locale Vino e Farinata.
Attendo quasi 40 minuti ma l’attesa vale la pena.
Si è fatta sera ed è ora di tornare ad Albisola dove ho l’albergo e da dove sarei partito per la gara di Swim & Run.
Ma questa è un’altra storia che potete trovare qui