Masala: per la donna smart

E’ veramente molto difficile che su questo sito si parli di prodotti al femminile, è però capitato che abbia accompagnato Morena a fare una visita allo show room di Masala, a Sandigliano (Biella).

Approfittando di una “social gita” a Biella eccoci a Sandigliano all’interno di uno show room creativissimo. Davanti a noi la titolare, Rita.
Comincio a farle un po’ di domande per rompere il ghiaccio.
La prima è perchè Masala si chiama Masala?

La risposta mi spiazza: Masala è una mistura di spezie. Non lo sapevo!
Del nome le piace il significato: di tutto un po’.
E in effetto così è Masala.

Masala non è ancora famosissima ma è comunque conosciuta e visibile grazie ad un suo prodotto specifico: la Olivia Bag, Ma Masala come si diceva sopra è di tutto un po’: un brand eclettico che sforna accessori, borse riciclate e ombrelli steampunk.
Masala usa poco la pelle e invece fa largo uso del tessuto, del resto siamo a Biella!
Rita appartiene ad una famiglia di addetti ai lavori e prima di fondare la sua azienda ha lavorato come capo modellista a Milano e disegnatrice tessile a Biella.masalashowroom
La sua passione la porta a realizzare quasi per gioco delle sue creazioni con materiali avanzati ed è da qui che decide di dare un nome a questa passione: Masala.

Scopro che Rita è una creativa con un grande senso pratico.  La Olivia Bag è una sua idea. Si tratta di una borsa con un involucro double face e di una borsa più piccola da infilare all’interno con una fodera. in questo modo si possono creare almeno 3 combinazioni.
La borsa è lavabile ed è progetta per essere pratica e versatile.
La domanda successiva è: perché Olivia?
La risposta è piuttosto smart: è ispirata ad Olivia Pope, un personaggio di una fiction che è donna smart e super in gamba.
Li per li casco dal pero, poi faccio qualche ricerca su google e scopro che Olivia è la protagonista di Scandal una fortunata serie televisiva. Lei è una donna intraprendente che però ama lavorare dietro le quinte.
Prosegue la nostra visita dello showroom e ci imbattiamo in un comò che diventa espositore di braccialetti e collane ricavate da oggetti che avevano un’altra vita.masalaaccessori
E qui scopriamo la strega “Rita”. Ci racconta che per lei un oggetto ha una sua personalità. Non a caso lei chiede il permesso agli oggetti prima di usarli!
L’avesse detto subito avremmo storto il naso. Dopo due ore di chiacchierata ci sembra la cosa più normale al mondo e un po’ ce l’aspettavamo.

Fuori è buio e dobbiamo ancora fare 20 km in montagna. Il tempo è volato. Salutiamo Rita e  sono proprio convinto del fatto che Rita faccia parte di una categoria speciale e in via di estinzione: artigiani e appassionati che prima di tutto amano il prodotto e quello che fanno.

Per loro fare bene è prioritario e vendere è del tutto secondario, quasi un problema.

Rita infatti ci confessa che per lei è difficile vendere e lo è ancora di più perchè gli oggetti che vede andar via sono sue creazioni.

La maledizione dell’artigiano imprenditore!

rita_masala

 

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