Come conoscersi guidando: un giorno a Varano con Alfa Romeo


Drin drin
Io: pronto

Agenzia: ciao Orazio, Stiamo organizzando una giornata a Varano per provare le Alfa Romeo.

Per essere precisi è un corsodi guida evoluta e proveremo diverse auto della gamma.

Così è cominciata la telefonata dell’agenzia che segue Alfa Romeo sui social network (a proposito: grazie ragazzi e grazie Alfa Romeo: siete splendidi..
E circa dieci giorni dopo mi sono trovato una domenica mattina alle 8.45 nel circuito di Varano in provincia di Parma in compagnia di una comitiva mista composta da blogger, esponenti dei club di appassionati di Alfa, giornalisti esperti in motori e una rapresentanza del team locale degli instagramers: igersparma.

Tutti generalmente po’ più preparati di me sulle prove in pista.

Io che di esperienza in pista avevo solo 3 giri su una Ferrari.
Esperienza bellissima per carità ma che ti lascia con l’amaro in bocca perché di giri ne avrei fatti 150.

Vabbè se pensate che io inizi a raccontarvi che auto abbiamo provato e che cosa abbiamo fatto, scordatevelo.

Parlerò di psicologia spicciola.

Cominciamo col dire che alla fine della giornata avevo l’adrenalina a mille e che quella notte dopo sono caduto a letto come un sacco di patate.
Ma nella stanchezza mi sono reso conto che la guida è un modo per conoscersi e per conoscere chi hai davanti. 
Per esempio ho scoperto che non sono un granché come pilota ma che in compenso sono molto più prudente e “formica” di quanto pensassi.
Mi hanno chiesto di frenare fortissimo. Prima di farlo veramente ci ho messo due giri di pista.
Mi hanno chiesto di tirare la seconda marcia, pur di non farlo ho inserito la terza prima di fare una curva a stretto giro. Il modo più rapido per finire fuori strada.
Non ho mai accelerato con convinzione, se non agli ultimi giri.
Nella telemetria, che permette di analizzare lo stile di guida e di paragonarlo con quello ottimale realizzato da un pilota, ho scoperto che frenavo più tardi.

Buon segno direte voi!
Mica tanto.

in realtà è perché andavo più lentamente.
Fatto sta che alla fine dell’evento ho preso anche io il mio bel diploma con tanto di foto di Andrea De Adamich, un uomo un mito!
Morale della storia: se mi incontrare per strada state tranquilli, sono un autista prudente!

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