Giuseppe Tamburino è una di quelle persone che pensi non esistano più. Un professionista degli eventi che ha lanciato un suo progetto collaterale: running motivator.
La sua missione è convincere quei pigroni come me a correre di più e meglio.
Lo fa con il tipico piglio del personal coach? No. Si veste come il Sergente Hartman di Full Metal Jacket? No.
Lo fa semplicemente accompagnandoti di corsa.
E così è successo che abbiamo corso insieme per 10km lungo il naviglio pavese parlando del più e del meno.
Penserete che abbiamo parlato solo di corsa? Non solo, abbiamo parlato di tante cose. Tanto per farvi qualche esempio.
- Di come ubriacarsi il giorno prima di una corsa di 30km
- Di come contrastare l’omertà che regna in alcuni paesi della Campania e della Calabria
- Della piaga dei cani randagi
- Delle ripetute
- Che fare la maratona di new York per i 40anni non è più cool
- Che una bottiglia di acqua gasata e un libro possono diventare la ricetta della felicità
- Che Instagram è una figata
- Che ci sono dei progetti uguali che stiamo seguendo e che tanto vale che uniamo le forze
Beh un po’ di cose che le siamo dette.
Dovendo trarre delle conclusioni da questa (magnifica) esperienza se fossi Pif marcherei l’accento sull’omertà.
Non sono Pif quindi non mi dilungo su questo punto.
Vi dico però che quando ha cominciato a correre per il progetto Ecomaratona (una corsa a tappe di 36 giorni che lo ha portato a correre per tutta l’Italia) in Campania, il nostro Giuseppe era scortato dalla polizia e soprattutto non c’era nessuno a fargli compagnia.
L’anno scorso continuava ad esserci la polizia ma questa volta era accompagnato da 30 runners del posto.
L’inguaribile ottimista che è in me vede il lato positivo e vi invito a fare lo stesso.
Certo, quando non sarà più necessario essere scortati dalla polizia faremo tutti un bell’applauso.
Grazie Mizuno italia che ha reso possibile questo incontro e chissà che non ne nasca qualche collaborazione in futuro.