Le Philips Hue sono lampadine solo all’apparenza “normali”. infatti possono essere, comandate in remoto da un Hot Spot collegato a un router wireless. Sarà il nostro cellulare che, dialogando con l’hot spot, ci consentirà di gestire accensione, spegnimento, regolazione intensità, colore della luce di queste lampadine di nuova generazione.
Le ho provate per circa 10 giorni.
Rispetto all’esperienza della normale lampada, due sono gli aspetti effettivamente diversi.
Il primo riguarda appunto l’accensione, che non avviene più attraverso le placche dei normali interruttori, ma viene effettuato con il proprio telefonino mediante l’applicazione Philips Hue, gratuita, messa a disposizione da Philips e disponibile sia per dispositivi Apple che per cellulari Android.
Il secondo aspetto, invece, riguarda la possibilità di cambiare la intensità e soprattutto il colore delle luci sempre attraverso una speciale tavolozza o dei preset presenti all’interno della già citata applicazione.
Si tratta senza dubbio di una innovazione che cambia il nostro rapporto con questa tecnologia per noi scontata e che richiede almeno per i primi giorni una sorta di apprendimento.
Anche per questo suggerisco, una volta che si fa il passaggio, di farlo bene, ossia di cambiare tutte le lampadine. Certo, molto dipende da quanto è grande la vostra casa o ufficio!
L’aspetto che però maggiormente mi piace di queste lampade è la possibilità di controllarle. Si diceva prima della possibilità di governare la luce a distanza. Azione questa che viene resa possibile da un timer e da una sveglia che possono essere attivati per accendere automaticamente le luci ad una certa ora. Oppure liberamente. Un utile deterrente per eventuali malintenzionati.
Sarebbe fantastico riuscire a governarle senza l’ausilio di un router wireless e portarle magari in hotel o in una eventuale (e sempre più rara) seconda casa.