L’ho letto e non mi è piaciuto. Il libro è stato scritto da Peppe Lanzetta, edito da Feltrinelli nel 1994 è la storia di una diciannovenne napoletana, la Rossa, che vive in una Napoli che ricorda più la Los Angeles allo sbaraglio di Blade Runner piuttosto che la caotica ma bellissima città della pizza e della pummarola.
Non mi è piaciuta l’ eccessiva drammatizzazione della storia e ho trovato difficile digerire gli incessanti elenchi che riempiono puntualmente la prima pagina di ogni capitolo. Avrei preferito una descrizione, anche cruda, ma almeno mi sarebbe stata d’aiuto nella comprensione della storia. Un esempio di questi elenchi? Eccone uno rielaborato e magari estremizzato dal sottoscritto: mattina a Napoli, Napoli città di lavoratori, di disoccupati, di lavoratori non occupati e di disoccupati che lavorano, di imbianchini che imbiancano poveri cristi che si svegliano di mattina alle 5, di impiegati, di manager, di bambini prodigio e di pazzi stipendiati…e così via per atre 10 righe.
Un Messico Napoletano
Il mio parere è almeno per ora senza appello: evitate di leggerlo.