I dati dicono che la tv è cambiata e che soprattutto è cambiato chi la guarda.
Una volta c’era il telespettatore classico: passivo e poco critico. La concorrenza (Mediaset), invece, faceva cartello mandando in onda le repliche delle repliche dei programmi della mattina. Oggi non e più così: chi pensa di fare un programma che piaccia a tutti e che abbia l’audience di 10 anni fa è un folle! Internet, Sky,
il Digitale Terrestre, i programmi tv sul telefonino: questi media, chi più, chi meno, frammentano il consumo del mezzo televisivo e lo segmentano. Finché non si prenderà atto di questo cambiamento Sanremo assomiglierà sempre di più a quei contenitori che sono l’ombra di se stessi. Residuati bellici che hanno un loro pubblico affezionato.
Allora tanto vale dividere il programma e raddoppiarlo!
Uno lo chiamiamo Sanremo Giovani: fatto apposta per gli artisti “contemporanei”: facciamo il voto via sms, mettiamo un conduttore di Mtv e facciamo la regia alla Lucignolo. L’altro Sanremo lo potremmo chiamare Sanremo Classic!Togliamo il televoto via sms con tutti quei codici e sintassi da usare e lasciamo Pippo Baudo o Mike Bongiorno. Del resto l’attuale distinzione situazione è pazzesca: pensare di far competere Frankie hi-nrg con Totò Cutugno non ha senso: si rivolgono ad un pubblico diverso per gusti, cultura e per età. E’ come far gareggiare le ventenni con le loro mamme a Miss Italia….
Anche la distinzione giovani e campioni non ha molto senso: sempre più spesso, infatti, i giovani sono già famosi grazie a tormentoni, spot, motivetti scaricati sui cellulari o sul proprio Ipod
Ah… non esistono più nemmeno le mezze stagioni! hahahahahaha