Attenzione all’attenzione che generi

Qualche consiglio che nasce dalla mia esperienza

Tempo, oltre alla inevitabile necessità di saperlo gestire, bisogna saper gestire anche quello degli altri. Dunque riunioni si ma solo per risparmiare tempo e non per buttarlo via

Fra fare 5 riunioni o call e farne zero, trovo meglio trovare una via di mezzo. Da tempo uso un sistema di ‘conversione’ e immagino che una riunione equivalga ad almeno 5 email di domande e risposte.
Cioè facendo quella riunione, mi eviterò almeno 5 mail da gestire. É vero che la comunicazione scritta é un caposaldo del buon impiegato ma il flusso lavorativo oggi é molto più veloce di ieri ( e per ieri intendo 5 anni fa, dove usare whatsapp per lavoro era un peccato mortale).
D’altro canto, dinamiche come: metto in copia il mondo, scrivo una mail così resta, mi sembrano spesso e volentieri sempre più fuori dal contesto lavorativo contemporaneo.

Meeting con laptop e 8 persone. Saranno tutti attenti o qualcuno finirà per distrarsi?

L’economia moderna richiede oltre alla competenza anche la capacità di generare attenzione e quella di avere reputazione. Sempre di più le carriere di ogni lavoratore dovranno procedere tenendo conto di questi tre asset: competenza, attenzione e reputazione.

Ormai non abbiamo più le fasi, viviamo in un contesto costante di cambiamento.

La competenza è la conoscenza profonda di una materia e/o di un ambito. Nasce dall’educazione, dall’esperienza e della pratica.

La reputazione è l’opinione che gli altri hanno di un professionista. La reputazione può essere positiva o negativa. Quando si lavora da tempo la reputazione non é sempre positiva (ricordiamoci che l’invidia é una forma di ammirazione ma che non va a braccetto con la reputazione). Quindi comunicare (bene) ciò che si fa é sempre una buona idea.

L’attenzione è una risorsa limitata. Abbiamo solo una quantità limitata di attenzione da dedicare e questa attività sarà sempre più limitata. Quindi richiedere attenzione è e sarà sempre di più un asset che avrà un valore su mercato. E attenzione, non si tratta qui di essere attenti ma di far stare attenti

I’m conclusione dunque le parole d’ordine del 2023 ( ma anche del 2024 etc), sono, almeno a mio parere: tempo, competenza, reputazione e attenzione

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