Din don: campanello. Un corriere mi avvisa che c’è un pacco per me.
Scendo, firmo e con la coda dell’occhio osservo la confezione.
E’ voluminosa.
La confezione è nelle mie mani.
E’ voluminosa ma leggera.
Non aspettavo nulla del resto.
Apro, con una certa curiosità , è trovo un fustone del Dash.
Ora, per il lavoro e l’attività che faccio mi capita di ricevere prodotti. Ma mai mi era capitato di ricevere un prodotto per la casa.
Però qualcosa si accende.
Quel fustone mi è familiare.
Non perché avevo un passato da casalingo ma perché nei fustoni, una volta vuotati, le mamme ci mettevano i giocattoli.
Cosa che puntualmente faceva anche la mia.
Costruzioni, macchinine, tutto trovava spazio li dentro prima che arrivassero i contenitori dai nomi impossibili da pronunciare dell’Ikea.
Con questo interrogativo, apro il fustone.
Il suo scarso peso mi ha suggerito che, evidentemente, non era pieno di detersivo e trovo due cose.
La prima che noto è una confezione di capsule per la lavatrice.
Quelle si, le so riconoscere.
La seconda è una chiavetta usb a forma di fustone.
Forte! mi dico.
La chiavetta usb contiene il comunicato stampa che annuncia il progetto #50anniaccantoavoi.
Scopro così che in occasione del suo 50° anniversario Dash lancia il progetto per combattere la povertà alimentare in Italia.
Scopro anche che ci sono 4 milioni di famiglie in condizione di povertà assoluta.
Questo numero mi lascia allibito.
Sapevo delle condizioni di povertà di molte famiglie ma francamente non immaginavo che questo numero fosse così elevato.
Per questo fra un ricordo dell’infanzia e una emergenza sociale fin troppo evidente non ci ho pensato due volte e anche io ho voluto sensibilizzare attraverso i social network e anche attraverso questo post l’iniziativa di Dash.
La meccanica è piuttosto semplice: acquistando una confezione di tabs, Dash donerà un pasto.
Stop. Semplice no?