Chi segue questo blog sa quanto apprezzi Moma.
Moma nasce dall’intuizione di Gigio e Daniele Gironacci,
La loro idea, poi diventata realtà era creare scarpe con vecchie e nuove tecniche ma sempre “inedite”.
Un modello Moma lo riconosci a km di distanza per quell’aspetto vissuto ma non rovinato.
Per quello stile “biker” ma non troppo esagerato.
Altra caratteristica che contraddistingue Moma è la loro marchigianity.
Cosa intendo per Marchigianity?
E’ quella forte connessione con il territorio che non viene mai tradita. Neanche se l’azienda cresce e ci si aspetta che cambi.
E allora ecco che resta quel fare schietto, quella parlata, quel modo di fare che è e resta locale.
Chi non è del posto ha due opzioni: restare interdetto oppure apprezzarne le caratteristiche.
Questa è Moma: una azienda che al Micam fa diventare il proprio stand tutto fuorché uno stand. Musica, vino, modi schietti.
E poi ci sono sempre loro, le scarpe. Così uguali a se stesse ma anche un po’ diverse.
E quando sono un po’ diverse, il primo critico è proprio chi le ha realizzate.
Consapevolmente ci sono modelli che vendono di più e che è necessario produrre.
Cosa porta il futuro?
Paradossalmente niente di nuovo, magari una rivisatazione di alcuni prodotti e l’aggiunta di accessori.
A partire dalle borse.
Si è visto qualcosa al Micam ma siamo proprio agli inizi.
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