• Citazioni

    Qui alcune citazioni che ho tratto dai libri che ho letto, questa pagina è in continua evoluzione

  • Azione

    Riconosci; Accetta; Adatta; Agisci.” (Disciplina Da Navy Seal)

  • Frugalità

    La frugalità è uno stile di vita.
    Il massimo sarebbe riuscire a vivere dei propri investimenti.
    Se non servono i soldi, poi, lavorare è più bello.
    La sequenza perfetta sarebbe: guadagnare, risparmiare e investire.
    Ma questo… va bene se vivi in una caverna!

  • Strumenti per produrre contenuti digitali

    Un elenco di prodotti che utilizzo o che ho utilizzato. Torna su questa pagina perchè la aggiorno molto spesso :

    Strumenti generali

    • Suite Adobe, per la creazione di tutte le grafiche e le creatività. Fra queste: Lightroom per modificare le foto
    • Google Suite, strumenti fondamentali per la collaborazione online
    • Pacchetto Microsoft (PPT, Word, Excel, Outlook) per la parte di corrispondenza e organizzazione
    • Mailchimp, MailUp, Voxmail, MagNews o Sendinblue per progettare newsletter
    • Workona o Shift per organizzare tab del browser

    Strumenti per il social media management

    Storie

    Mojo e Unfold per stories coinvolgenti

    Strumenti per immagini e video

    Divi, per WordPress, super funzionale e veloce per la creazione di siti con grafiche di impatto
    Preview per avere un’anteprima del feed Instagram (anche Android)
    Enlight Creative Pack, Werble, Prequel per creare foto animate/video x IG

    Canva, strumento semplice di progettazione grafica

    AllTheFreeStock , Unsplash, Pixabay, Freepik, Pexels per trovare le foto e i video gratuiti più belli

    Noun Project per le icone gratuite in vettoriale

    Wave.video , video marketing platform

    Inshot, Quik o Youcut editor di video e foto

    Photoroom per rimuovere gli sfondi

    Befunky per il resize e cambio peso delle immagini direttamente da browser

    Milanote, per creare Dashboard più “visive” e immediate

    Balsamiq per creare wireframe delle grafiche

    Descript , per registrare ed editare video o aggiungere sottotitoli, creare audiogrammi per i social, creare podcast.

    Tagliare le immagini: https://www.imgonline.com.ua/eng/cut-photo-into-pieces.php

    Strumenti di listening e reportistica

    • Google Analytics per analizzare delle dettagliate statistiche sui visitatori di un sito web
    • Fanpage Karma per la reportistica
    • Brand24 tool di social listening per monitorare le menzioni
    • Talk walker altro tool per il social listening
    • Semrush per ricerche sulla visibilità online e sui competitor
    • Similar web software di web analytics

    Strumenti per il team working

    • Trello , un software gestionale per la collaborazione dei team a un progetto
    • Asana, altro software gestionale per me per la gestione progetti e todo list
    • Notion per organizzazione del lavoro in team

    Strumenti per creatività e ispirazione

    • Google keep come content repository
    • Pocket per raccogliere in un unico posto tutti gli articoli
    • Behance per ispirazione
    • Font in Use per vedere come alcuni font vengono applicati rispetto ai contesti
    • Answerthepublic attraverso le parole chiavi fa una ricerca di ciò che cercano le persone su google e farti un idea su eventuali argomenti da trattare
    • Miro.com per creare mappe concettuali ma ha anche tanti canvas super utili.
    • Feedly per trovare argomenti e trend

    Temi legali

    https://www.iubenda.com/it/help/5424-guida-gdpr

    gestione crm

    https://www.sprinklr.com/

    hubspot https://crm.org/crmland/best-contact-management-software

    gestione piattaforme

    web design

    https://yaytext.com/

    instagram font

    java e dati

    Media kit e banche immagini: https://www.imagerelay.com

    https://www.amcharts.com/

    Infografiche

    https://www.visme.co/

    Dati e analisi di google

    https://datastudio.google.com/u/0/reporting/81f3ea1e-6f4c-4fe6-895c-bbd768d69989/page/gGELB?s=r5EBpf2XBg4

    Grow Mindset
    https://partner.alma.am

    Time tracker

    https://clockify.me/login

    LinkedIn

    https://linkedin.github.io/future-of-skills/

    Biglietti ed eventi 

    • Fever 
    • Eventbrite 
  • Manie: gli zaini che uso per muovermi

    Torna spesso su questa pagina, la aggiorno molto ma molto spesso.

    Ecco gli zaini che uso per spostarmi. Non è una lista definitiva perché appena trovo uno zaino che mi convince, non esito a comprarlo.

    Partiamo!

    Formato: 15 litri: Qwestion. Qwestion è una realtà svizzera che ho conosciuto per la prima volta al fuorisalone di Milano. Anni fa avevano sviluppato un materiale derivato dalle banane e ci avevano fatto una linea di zaini Io ho acquistato il modello normale, colore nero nella versione da 15 litri. Lo zaino mi piace davvero tanto perchè:

    ha un formato compatto
    ha l’apertura ad L
    ha l’interno arancione, rendendo davvero facile trovare gli oggetti all’interno.

    I prossimi due zaini, 20 e 30 e 45 litri, sono targati Peak Design. Sono un grande estimatore dei loro prodotti, infatti possiedo oltre agli zaini, anche il sistema modulare per organizzare il vestiario, l’igiene personale e l’attrezzatura fotografica. Lo zaino da 20 litri è il modello che ha al suo interno il sistema ad origami. E’ quello che uso come zaino da tutti i giorni quando devo portare con me anche la macchina fotografica e i relativi accessori. Se sono in viaggio in macchina o in treno, lascio tutto il necessario nello zaino e organizzo quanto mi serve per il viaggio usando un trolley o un borsone duffel. In questi casi vado contro il mio credo ma sono soluzioni rapide che mi permettono di fare la valigia in un battibaleno.
    Opto invece per lo zaino da 30 litri o da 45 quando sono in viaggio in treno o in aereo (la versione da 45 litri non è comunque ammessa nelle low cost). In questi casi organizzo i miei bagagli e riduco leggermente la quantità di oggetti che porto con me. Il formato da 30 litri è quello che si presta maggiormente ai viaggi di più giorni. Gli zaini Peak Design sono rinforzati, hanno diverse tasche e prevedono una serie di trick per organizzare al meglio la propria roba.

    Zaino da 20 Litri

    Zaino da 30 litri

    Zaino da 45 Litri

    Possiedo anche due prodotti di Patagonia, lo zaino da 32 litri e lo zaino duffel da 55 litri. si tratta di zaini che al contrario di Patagonia sono molto meno rinforzati e con meno tasche (pur avendole comunque). Il materiale è il poliestere riciclato che da il nome alla serie: Black Hole. Sono bagagli che amo particolarmente. in particolare il 32litri si presta ad essere una valida alternativa allo zaino Peak Design in quanto posso usarlo come daypack una volta che in hotel ho tolto gli abiti e quanto necessario per l’igiene personale. Resta vuota l’immensa area al suo interno. Anche per questo uso lo zaino Patagonia anche come borsa della spesa. Ogni tanto penso di comprare lo zaino Matador dsa 28 litri da usare come zaino da aggiungere al mio bagaglio. A quanto vedo è completamente impacchettabile e sarebbe perfetto come zaino anche aggiuntivo. Vabbè preparatevi ad un prossimo aggiornamento di questo post. Magri cerco di vendere il mio zainetto Salewa che è si impacchettabile ma anche troppo. Se caricato eccessivamente diventa una specie di tormento.

    Zaino da 32 litri

    Zaino Duffel da 55 litri

    Zaino Ortlieb: e per finire lo zaino cenerentola. Bellissimo, immergibile, stiloso Parlo dell’Ortlieb Atrack nel formato da 25 litri. Una delle caratteristiche che adoro, pur non avendo mai messo alla prova lo zaino è il suo grado di protezione: IP67 a tenuta di polvere, impermeabile durante l’immersione temporanea, massimo 30 minuti ad una profondità di 1 metro dal bordo inferiore del prodotto. Quindi resiste molto all’acqua ma ovviamente non bisogna esagerare. Ha poi una zip brevettata che permette di sigillare il contenuto al suo interno. Insomma un bello zaino, perfetto per l’avventura.

    logo riflettente

    metode diverse da portare


  • Di foto scattate all’alba e di configurazioni wifi.

    Ho scattato questa foto all’alba.
    Sveglia prestissimo per preparare l’attrezzatura e gran freddo.
    Ma è bastato vedere spuntare i primi raggi di sole per dimenticarmi della levataccia e della temperatura rigida.
    Questa foto mi è talmente piaciuta che l’ho poi usata per una presentazione. 
    Presentazione che ho poi stampato rigorosamente senza fili. 
    Di solito quando parlo di stampa senza fili mi capita di vedere sguardi interrogativi o di sorpresa.
    Ecco perché ho preparato questo minitutorial.
    Dunque configurare la stampante via wifi e stampare senza fili è complicato?
    Lo so che quando si parla di tecnologie senza fili si fa sempre molta confusione. E va detto che la grande quantità di formati contribuisce a complicare la vita. Wifi, bluetooth, airdrop, AirPrint e se ve lo state chiedendo…no, il bluetooth non è a pagamento come il 4G 😉
    Tuttavia, sfatiamo questo mito: stampare senza fili si può ed è davvero facilissimo.
    La prima cosa da fare è collegare la stampante alla rete wifi.
    La Epson ET Ecotank 4700 ha un display quindi basta seguire il menù e identificare la rete di casa o del tuo ufficio.
    Verifica quindi che la tua stampante sia effettivamente wifi.
    Una volta collegata la stampante alla tua rete, puoi scegliere di stampare senza fili da telefonino o da pc.
    Come? Per la stampa da cellulare basta scaricare la app Epson iPrint, disponibile sia per smartphone Android che Apple.
    Per il tuo computer, basta scaricare i driver andando sul sito www.epson.it 
    Segui la configurazione guidata e accertati che il computer sia collegato alla stessa rete wifi cui è connessa la stampante. 
    Facendo così la stampante sarà immediatamente riconosciuta, collegata e a disposizione per stampare i tuoi documenti, siano essi nella memoria del telefonino, o sul tuo hard disk.
    Ricorda di stampare sempre responsabilmente!


  • Thule Paramount: nomad working

    Per quasi un mese ho provato lo zaino della Thule chiamato Paramount Backpack. La capienza è di 27 litri. 

    Per me lo zaino è un oggetto sacro, è sinonimo di piacere, di produttività e perchè no anche di comunicazione (dimmi che zaino hai e ti dirò chi sei!). Insomma per me lo zaino è una cosa molto seria ed è per questo che in questi anni ho speso migliaia di euro in zaini. Ben consapevole del fatto che lo zaino perfetto non esiste e non esisterà mai

    Ma veniamo al nostro zaino Thule e confrontiamoci su:

    Elementi di carico

    Estetica e Versatilità nel look

    Organizzazione degli spazi 

    Capacità di resistenza agli agenti atmosferici 

    Sostenibilità 

    Indossabilità 

    Ricordo che molti di questi fattori sono soggettivi e mai assoluti. In particolare l’indossabilità è legata alle caratteristiche fisiche del tester. Quello che va bene per me che sono un uomo alto 1.80, allenato e in leggero (leggerissimo dai) sovrappeso, non è detto che vada bene per altri. Stesso discorso per il look. Testo zaini da venti anni e ovviamente il mio punto di vista è molto cambiato rispetto a quando avevo 24 anni. E questo senza contare che lo stesso carico dello zaino è molto cambiato: una cosa fra tutte: la tecnologia si è notevolmente alleggerita. 

    Iniziamo

    Il modello che ho ricevuto per il test è colore verde oliva e ha la capienza di 27 litri. Il verde è abbastanza scuro e ha delle bande nere. Non è il classico zaino business ma non stona in una riunione di lavoro. La versione nera è quella più seriosa ma al tempo stesso più anonima. 

    I colori disponibili sono 4: il racing green, il Timberwolf beige, il verde oliva e il nero.  

    La quantità di tasche presenti dona un aspetto casual allo zaino anche se la copertura con le bande nere e calamitate contribuisce ad una pulizia delle forme. 

    Organizzazione degli spazi

    La grande quantità di tasche permette di organizzare bene gli oggetti più piccoli.
    La cosa che più mi è piaciuta è l’accesso sia superiore che laterale alla grande sacca. Questa opzione ha influito sul modo in cui ho usato lo zaino.
    In questi giorni di prova per esempio, non ho quasi mai aperto lo zaino dalla parte superiore. L’ho sempre sdraiato su un lato e da li ho preso quello che mi serviva. La possibilità di estrarre anche il computer e il tablet da una tasca laterale contribuisce a dare a questo zaino un’anima “side”. Peccato che l’apertura fosse a destra mentre per me che sono mancino sarebbe stato meglio a sinistra. Ovviamente sono abituato a questo genere di “scomodità” e sono consapevole del fatto che i mancini siano comunque una minoranza. Me ne sono fatto una ragione.

    Giro con un MacBook Air del 2019 13 pollici ma potrebbe starci un laptop da 15,6″ e un tablet da 10,5″ entrambi in uno scomparto imbottito e nel caso del tablet accessibile dal lato più corto. Un vero invito quest’ultimo al carico e allo scarico dei nostri preziosi alleati tecnologico dal lato e non dall’alto.

    Capacità di resistenza agli agenti atmosferici 

    Nel periodo di prova non ho avuto modo di mettere alla prova il prodotto sotto una pioggia torrenziale. Lo zaino che è realizzato in materiale resistente all’acqua, come sostiene l’azienda e ha anche il vantaggio di avere una base rinforzata. Questo è molto utile quando si decide di poggiare lo zaino per terra, magari con un fondo bagnato senza rischiare di sporcare lo zaino. Per quanto riguarda invece il rinforzo nella stabilità, non ho avuto modo di notare un grande beneficio. Bisogna tenere conto che la struttura dello zaino è morbida e quindi molto dipende da come e quanto lo si carica. 

    Relativamente alla sostenibilità, si tratta di un argomento molto più complesso di quanto sembri, pertanto linko direttamente la pagina sostenibilità sul sito Thule. https://www.thule.com/it-it/about-thule/sustainability.

    Thule è una azienda svedese e normalmente le aziende di questi paesi hanno già nel loro DNA la propensione a lavorare nel rispetto dell’ambiente e delle persone. Naturalmente l’essere svedesi non garantisce in automatico il raggiungimento dei più elevati standard di sostenibilità e dunque vi invito a farvi una idea leggendo i vari punti affrontati. Ad ogni modo se il buongiorno si vede dal mattino, allora possiamo stare tranquilli: Thule è tutt’altro che avida nel dare informazioni sulla sostenibilità.

    Per quanto riguarda l’indossabilità, l’ho portato quasi sempre a pieno carico e la sua forma rettangolare con ampie tasche laterali aiuta a scaricare il peso. Nelle sue tasche laterali ho messo dentro l’ombrello ma soprattutto le borracce. Ho fatto un primo test con la borraccia thermos della chilly’s da mezzo litro e uno con la più leggera Nalgene in plastica dalla stessa capienza. La tasca esterna, pensata appositamente per questo è molto comoda e permette un accesso rapido all’acqua. 

    Ho trovato molto utili gli spallacci con diversi anelli di aggancio, per me che sono un appassionato di ganci e gancini è stata una epifania. Ci ho attaccato le AirPods con la loro custodia, la mia macchina fotografica e ovviamente il mio cellulare. Ecco magari non fate come me: e’ un attimo sembrare un albero di natale. 

    Conclusioni

    Il marchio Thule è stato fondato nel 1942 e il suo motto è Bring your life. In questo zaino da 27 litri c’è spazio per tutto anche se in assetto a pieno carico lo zaino appare più pieno di quanto possa sembrare. Il fatto che non ci siano divisori contribuisce a rendere lo zaino leggero ma richiede più organizzazione da parte nostra. Poi come sempre avere tante tasche significa avere ben presente cosa farci. Si fa molto presto a far diventare lo zaino un pozzo di San Patrizio.

    Il prezzo suggerito al pubblico è € 164,00, un po’ caro per la media ma come sempre la qualità si paga. E quando dovete portare in giro i vostri costosi giocattoli, è bene non rischiare.

  • Instagram community & creatività

    É uscito il mio primo libro! Scritto con Andrea Antoni é un manuale pratico da tenere sempre sulla scaffale della tua libreria

  • Scansionare in maniera efficace: 3 consigli

    Ciao, non so te, ma io adoro scansionare. 

    O meglio: adoro scansionare e archiviare il documento cartaceo (o sbarazzarmene buttandolo nel tritacarte dell’ufficio abitazione, ma questa è un’altra storia).
    Scansionare significa fare ordine e liberare spazio fisico intorno a te. E ormai si sa che avere tempo e spazio per se stessi è il vero lusso del XXI Secolo.

    Ecco allora 3 consigli per scansionare in maniera efficace risparmiando alcuni passaggi, specialmente quando devi acquisire e poi condividere :

    1. se hai un multifunzione (ovvero una stampante-scanner) come la mia Epson ET 4700 potrai decidere di scansionare sia attraverso la modalità “piana” che quella ad alimentazione automatica. Scegli la “piana” se devi scansionare un solo documento, se questo ha formati particolari o se devi acquisire parti di un libro o di un fascicolo con un certo spessore.
      Usa invece l’alimentazione automatica se devi scansionare più documenti con lo stesso formato (normalmente si tratta del formato A4)
    2. per evitare di rifare la scansione, ti suggerisco di sistemare correttamente il foglio e di fare attenzione al giusto verso da acquisire. Ultimo ma non ultimo, puoi impostare la risoluzione a 150 DPI per assicurarti un’ottima qualità del documento.
    3. un file a 150 DPI potrebbe pesare un po’ ma pertanto se stai scansionando un documento prevalentemente testo (come ad esempio un brief o un contratto), ti conviene attivare la modalità testo. In questo modo otterrai grande qualità senza appesantire il documento.

    Qualche consiglio extra

    Quando stai per scansionare, ti verrà sempre richiesto come rinominare il file e dove salvarlo. Se come una buona parte degli  smartworker hai il computer pieno di file e di hard disk (anche virtuali), ti conviene prestare la massima attenzione alla destinazione della scansione. Il consiglio in più è quello di salvare il file in una cartella nel cloud, magari già condivisa con i colleghi in maniera tale da evitare anche l’invio di una email con relativo allegato. Essere uno smart worker significa anche lavorare in maniera smart. O pensavi di inviare un fax?
    Volendo, con la Epson ET 4700 potresti, però…dai 😉

    Il format “Tre consigli” è stato realizzato in collaborazione con Epson. Da mesi utilizzo con soddisfazione la Epson ET 4700 in abbinamento all’applicazione Epson iPrint e al software Epson Scan Utility. Queste applicazioni mi permettono di scansionare (e stampare) usando il mio smartphone e il mio laptop. 

  • Come scansionare in mobilità

    Ciao! questa volta ho preparato 3 consigli per stampare e scansionare in mobilità. La rubrica si chiama “Tre consigli per content creators” ma di fatto sono per tutti ;-). Devi sapere che stampare (responsabilmente) è sempre stata una operazione slow, per stampare avevi bisogno di un computer, di una stampante (magari collegata via cavo) e di un file rigorosamente collocato sull’ hard disk. Oggi è ormai normale usare sistemi più smart e orientati alla mobilità che possono semplificare e velocizzare il processo sia in casa, in ufficio e quando sei fuorisede 

    Per prima cosa ti serve una stampante, magari con scanner e ovviamente una applicazione.

    Poi ti serve un servizio di storage sul cloud (Dropbox, Google Drive, Boxnet): se hai a cuore la sicurezza, saprai che dovrai evitare password come “maga2020” o “pippo123” 😉
    I servizi che ti ho citato sono freemium qui non è necessario dover pagare (a meno che tu non abbia bisogno di stoccare una grande quantità di dati).

    L’applicazione ti permette di collegarti sia alla stampante che al tuo servizio cloud preferito e di richiamare i file che ti servono.

    Potresti stampare un media kit o una fattura! Fatto sta che non avrai bisogno di accendere il computer e di collegarlo alla stampante. Per quanto riguarda la scansione, è ancora più facile. Il vantaggio principale è anche qui, quello di salvare un documento direttamente nel cloud partendo dalla sua origine cartacea. Ultimo ma non ultimo, il servizio email printing che permette di stampare anche al di là della vicinanza alla stampante sfruttando invece i server di posta.

    Il format “Tre consigli” è stato realizzato in collaborazione con Epson. Da mesi utilizzo con soddisfazione la Epson ET 4700 in abbinamento all’applicazione Epson iPrint. Questa applicazione mi permette di stampare e scansionare usando il mio smartphone.

  • Stampare smart: 3a puntata

    Eccoci al terzo appuntamento con le nostre lezioni di smart working e smart printing powered by Epson!

    Oggi vi parlerò della produzione e della stampa dei preventivi e delle fatture 

    Con l’avvento della fatturazione elettronica si è progressivamente passati ad una dematerializzazione dei preventivi e delle fatture.
    Ricordo infatti che la fattura elettronica prevede l’utilizzo di codici specifici che permettono di far pervenire la fattura non solo al destinatario, ma anche all’Agenzia delle Entrate mediante il sistema di interscambio (sdi). Non c’è più carta: solo byte.

    Conseguentemente, molti di noi hanno di fatto, smesso di stampare le fatture organizzandole solo in maniera digitale. Con vantaggi e svantaggi del caso.


    Per altri, invece, stampare una fattura diventa un obbligo per via della necessità di apporre la marca da bollo.
    La normativa è in questo periodo di legge di bilancio sottoposta a dibattito.
    Per ulteriori approfondimenti sul tema, suggerisco quindi di leggere questo articolo:
    https://www.agendadigitale.eu/documenti/fatturazione-elettronica/imposta-di-bollo-nelle-fatture-la-guida-per-tutte-le-situazioni/

    Al di là degli obblighi di legge, il tema della conservazione e della stampa è un tema di costante attualità.

    La necessità di archiviare in formato tradizionale le fatture è una esigenza comune. Soprattutto da coloro che non hanno l’obbligo di procedere con l’invio della documentazione al sistema di interscambio. Il fatto che il tema sia “caldo” ci viene confermato da Google trends con la dicitura “conservazione fatture elettroniche”

    Come potete vedere la ricerca del termine è sempre attiva e proprio in questo ultimo periodo ha subito una impennata.
    Se invece andiamo a cercare “stampa di fatture elettroniche” la curva ha delle vere e proprie “fiammate” a metà mese, ossia quando è tempo di pagare l’iva e altre scadenze fiscali come gli F24 per le ritenute dei collaboratori.

    Il mio suggerimento è quello di conservare una copia cartacea delle fatture.
    Infatti il salvataggio dei file è una operazione apparentemente banale e proprio per questo spesso non viene fatta bene.
    La scelta della nomenclatura dei file, la tassonomia delle cartelle dove devono essere conservati i file e non ultimo la loro politica di salvataggio e di backup:
    si tratta di azioni che spesso non hanno policy chiare e stabili e spesso sono più lasciate al buon cuore del lavoratore che a prassi consolidate. Queste andrebbero impostate, comunicate e seguite sia se si lavora da soli (fosse altro per rapportarsi al meglio con il commercialista o con un collaboratore) che in una società.
    Nella mia esperienza è capitato di vedere fatture che non si trovavano, archivi persi per mancanza di backup e ritardi nella ricerca dovuti a nomi errati dei file.
    Insomma una perdita di tempo incredibile che porta inefficienza e comunica disorganizzazione. Cosa che viene percepita dai nostri clienti e fornitori e non è mai positiva.

    L’archiviazione delle fatture cartacee invece ha logiche più semplici, basta un raccoglitore, dei fogli forati trasparenti e uno spazio dove stoccarli. In base al volume del vostro business potrete optare per un raccoglitore per anno o per semestre. Vi auguro di averne uno anche per ogni mese!

    Per meglio facilitare le opzioni di stampa partiamo dal supporto.
    Le fatture possono essere realizzate con software dedicati come Fattureincloud, Zucchetti o Aruba. Il mercato è comunque ricco di alternative, mi sono limitato a segnalare alcuni dei più noti. 

    Altra possibilità è quella di usare soluzioni più basic come word o excel (ovviamente cito i sistemi di Office ma uguale discorso si può fare per la suite di Google Drive o di Apple).

    Mentre i software di fatturazione hanno già delle impostazioni predefinite per ottenere facilmente pdf o stampe già impaginate, i modelli di office, Apple o google drive richiedono qualche accorgimento ad hoc.

    Vediamo i principali


    1) verificate il formato: orizzontale o verticale? 

    2) Potete stampare sia il foglio così come lo visualizzate, oppure selezionare delle celle specifiche

    3) Verificate il formato della carta. Nella stragrande maggioranza dei casi il formato è a4, tuttavia se optate per qualche modello precompilato, potreste trovare di default altri formati e dover quindi rimettere mano alla stampa.

    4) Potete anche adattare il documento ad una sola pagina, questa funzione è utile se la fattura dovesse avere diciture lunghe ma non abbastanza da giustificare una nuova pagina che risulterebbe praticamente bianca se non per una riga. E’ davvero sgradevole stampare un documento e ritrovarsi una pagina su due praticamente vuota.

    5) per lanciare le stampa potete usare i sistemi nativi del vostro computer, tuttavia vi suggerisco caldamente di usare i software forniti da Epson optando per la stampa da pc/mac o attraverso l’applicazione Epson iprint per smartphone.Queste applicazioni sono già preconfigurate per la vostra stampante e garantiscono un controllo maggiore in fase di stampa.
    Avrete infatti la possibilità di selezionare oltre al formato anche la tipologia di supporto, il layout, la qualità (impostate sempre standard se non dovete inviare la copia cartacea ma dovete solo conservarla) e il colore. Se nella vostra fattura compaiono loghi aziendali colorati, potreste valutare la stampa in bianco e nero per risparmiare il colore. La Epson Ecotank ET4700 per esempio vi indica la quantità di colore e di nero disponibile.
    Una funzione che trovo molto utile è l’aggiunta di stampa della data. In questo modo posso sapere non tanto a quando risale il documento prodotto, quanto quando è stato stampato. Questa è una funzione killer per evitare di fare confusione con contratti e altri documenti ufficiali.


    In conclusione ricordatevi di tenere una copia cartacea dei vostri documenti più importantI.
    Fanno da backup e possono essere richiamati più velocemente, in particolare quando i documenti devono essere consultati da più persone e nel tempo.
    Cosa, questa, pressoché normale in una piccola media azienda.


    Buona stampa….smart!

  • Stampate responsabilmente!

    Veniamo al secondo appuntamento con le nostre lezioni di smart working e smart printing powered by Epson!

    Oggi vi parlerò delle stampa delle presentazioni lavorative e dei progetti.

    Ma prima, vi faccio una raccomandazione: stampate responsabilmente!
    Ci siamo abituati a mandare email senza rileggerle, a mandare pesanti allegati di posta e a considerare le nostre risorse informatiche illimitate.
    E invece è importante abituarci a considerarle limitate esattamente come lo possono essere le risorse naturali.

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    Quindi sì alla stampa dei documenti ma evitando gli sprechi. 

    Ecco qualche trucchetto per stampare in maniera più efficiente, in particolare le presentazioni che spesso vivono su sfondi colorati e contengono immagini.

    1. Controllate sempre la quantità di inchiostro. I software di gestione delle stampanti più recenti della Epson lo prevedono.
      Per esempio sulla mia Epson EcoTank ET 4700 posso controllare il livello di inchiostro sia usando l’utility dedicata per il sistema operativo (nel mio caso Apple) ma anche l’applicazione mobile dedicata (Epson iPrint). In questo caso sarete sicuri di avere abbastanza inchiostro per stampare tutto il documento. Non piace a nessuno stampare un documento che spesso serve subito e scoprire che non si può stampare!
    2. Datevi un target di stampa. Ponetevi dei limiti. Per me è un incentivo a rileggere una volta in più un documento prima di mandarlo in stampa.  La Epson Ecotank ET 4700 permette conteggiare le stampe eseguite differenziando fra bianco e nero e colori.
      Trovate questa informazione all’interno del menu.
      L’azienda comunica che con un solo set di inchiostri è possibile stampare fino a 4.500 pagine in bianco e nero e fino a 7.500 a colori. 
    1. Privilegiate la soluzione EcoTank. Se state pensando di comprare una nuova stampante, la soluzione EcoTank permette di usare dei serbatoi che si possono ricaricare, facendo anche il bene dell’ambiente. Se state stampando una presentazione per una revisione (cosa che vi suggerisco di fare per prendere appunti e per studiarla al meglio) potete decidere di stampare più slide nella stessa pagina.
      Ridurrete  così la quantità di carta e di inchiostro senza perdere efficienza nel risultato finale.
    2. Sia per la stampa di prova che per quella finale, potete stampare usando l’applicazione e il software dedicato di Epson oppure Apple Airprint. Verificate sempre la compatibilità e disponibilità dei software sulla pagina dedicata https://www.epson.it/support?productID=23004#drivers
    3. Avete controllato la presentazione? Avete fatto le ultime correzioni a schermo? Se la risposta è sì, siete pronti per stampare. Potete fare una ultima cosa: potete decidere di stampare manualmente fronte retro. In questo modo dimezzerete la quantità di carta necessaria. Un piccolo accorgimento: accertatevi di avere una carta con una buona grammatura (almeno 100gr). Se vi state chiedendo come stampare fronte retro, il mio suggerimento è quello di cominciare a stampare solo le pagine dispari (è una opzione che avete a disposizione nel momento in cui state per stampare) per cominciare dalla pagina 1.
      A stampa effettuata, potete capovolgere la pila di fogli e procedere alla stampa delle pagine solo pari. 
    4. Stampate almeno una seconda copia della presentazione e lasciatela ai vostri clienti o prospect. E’ un gesto di premura e può essere utile per fissare alcuni concetti chiave da subito. Ci sono diverse scuole di pensiero al riguardo ma resto dell’idea che lasciare della documentazione sia il segnale di un lavoro fatto bene e non improvvisato. 
    5. Ah vi ricordate la stampa della presentazione di prova? Non buttatela perché potrà tornare utile per la lettura delle note. Infatti sia che usiate una copia stampata per voi sia che decidiate di condividerla a schermo, le note non saranno comunque visibili. Averle sottomano potrà risultare utile per condividere immediatamente dati o altre informazioni di dettaglio utili durante la presentazione.

    Buona stampa….smart!

  • smart working: diventa efficiente

    Ecco una guida aggiornata

    In questo post vi darò qualche dritta sullo smart working. Vi parlerò di come impostare un home office a regola d’arte con un corretto flusso di lavoro concentrandomi su quello che per me è indispensabile

    Entriamo subito in partita!

    La prima cosa da sapere è che lavorare (o studiare) in un home office non significa isolarsi.

    Anzi il livello di connessione con gli altri aumenta.
    Che si tratti di colleghi in ufficio o di colleghi anche loro in smart working.
    Oppure di clienti o ancora di fornitori…il discorso non cambia.

    Quindi giusto per approcciare correttamente l’argomento, dimenticatevi pigiami e camicie di flanella.
    Siete professionisti che lavorano in parte anche con la propria immagine.

    Quindi sì alla camicia e alla giacca oppure ad un maglione con colori sobri.

    Ovviamente non importa che siate stageur o amministratori delegati.

    Siete di fatto “esonerati” dall’uso delle vostre derby shoes o monk shoes (o dei tacchi) ma dovete entrare nell’ottica che il lavoro contempla anche una parte formale che come va gestita in ufficio va quanto meno interpretata  a casa.

    Poi servono strumenti perché potete anche essere i più grandi e affermati manager (anche qui non importa che siate junior o senior) ma come ogni lavoratore anche voi avete bisogno dei “ferri del mestiere”.

    Ecco una lista direi abbastanza esaustiva di quello che vi serve per essere super efficienti e per essere più produttivi.

    Gli oggetti non sono in ordine di importanza, semplicemente perché sono tutti ugualmente importanti.

    Partiamo dall’ovvio: vi serve un computer e una connessione di rete.
    Più il computer e la rete sono potenti meglio è.

    Questo per una semplice ragione: home office nel 2022 significa video chiamate, webinar, corsi on line. attività che richiedono memoria del computer e ampiezza di banda.

    Poi vi serve un hard disk: la quantità di dati che si genera con i video o con slide sempre più ricche di immagini è davvero notevole.
    Prendete un hard disk possibilmente SSD (cioè con disco allo stato solido e non un hard disk meccanico) che garantisce maggiore velocità nel trasferimento dei dati. Che dimensioni? Dipende dalle vostre esigenze, vi suggerisco il taglio da 2TB, costa un po’ ma sono soldi ben spesi.

    Una sedia da ufficio vi cambierà la giornata. La vostra bella sedia del salotto o della cucina non è progettata per farvi stare comodi davanti ad una tastiera per 8 ore (quando va bene).
    Una sedia da ufficio sì. Perché? Perché una sedia che si rispetti ha i braccioli per alleggerire la tensione sulle spalle, è regolabile in altezza, ha un cuscino che non vi fa affondare e lo schienale prevede spesso un rinforzo nella zona lombare per alleggerire il carico sulla schiena.

    A proposito, ricordate di fare comunque una pausa ogni ora! 

    Una webcam diventa fondamentale per le videocall. Molti computer ne sono già dotati, ma se cercate alta qualità e immagini definite meglio, prendete una webcam dedicata. Direi indispensabile se partecipate spesso alle videocall e avete di frequente la parola.

    Un microfono: vale lo stesso discorso della webcam, il vostro computer probabilmente ne è già fornito ma la qualità è tendenzialmente bassa, anche quando avete un computer di un marchio blasonato.
    Forse la situazione cambierà in un paio di anni quando arriveranno prodotti più adatti al tempo che cambia.
    Per ora, per rendere la vostra comunicazione più chiara e più incisiva è preferibile usare un microfono esterno. Ci sono decine di marchi e ci sono opzioni per tutte le tasche

    Cuffie: indispensabili per concentrarsi ma anche per non disturbare altre persone vicine a voi durante una videocall. Siete a casa da soli? Beh vale lo stesso discorso. Ricordate che durante le videochiamate il volume della nostra voce viene istintivamente aumentato.
    Consiglio di usare una cuffia con microfono integrato. Anche qui ce ne sono per tutti i gusti e le tasche, c’è solo da trovare il mix migliore per le proprie esigenze.

    Una luce/faretto può essere molto utile durante le conference call. Lo standard è dato dalle luci a led che possono essere dimmerate per erogare una luce più calda o fredda, a seconda delle condizioni di luce. La luce evita di far sembrare i nostri collegamenti delle sessioni dall’oltretomba (e noi degli zombie)  e ha il vantaggio di appianare le imperfezioni della pelle e di rendere più luminosi i nostri occhi. In pratica rende la nostra performance migliore. 

    Block note magnetico. Ovviamente potete usare anche un normale block note con penna ma volevo condividere la grande utilità e comodità del block note magnetico che potete comprare anche on line per pochi euro.

     Potete attaccarlo su una superficie metallica o usarlo con un a base rigida. Basta avere un pennarello e potrete appuntare scadenze immediate e/o riportare la vostra to-do-list.
    Cancellare una voce ripulendo una parte del foglio rende il tutto una vera e propria goduria.



    Una stampante: sto usando una Epson Ecotank ET-4700 che integra anche uno scanner.

    Si tratta di un multifunzione compatto che non occupa troppo spazio sulla scrivania, governabile via display integrato, collegato in wifi con tutti i miei device e, novità, si tratta di un multifunzione senza cartucce!

    La connessione wifi per me è un must essenziale perché sono abituato a lavorare con un portatile e può capitare che non lavori nello stesso posto. Per non isolarmi la sera porto il computer in soggiorno per restare con mia moglie e magari ne approfitto per fare ordine fra i file che inevitabilmente vanno ad accumularsi durante le ore frenetiche di lavoro.

    E poi stampa senza cartucce: nella confezione sono disponibili 4 flaconi con cui riempire i serbatoi e stampare fino a 7500 pagine a colori e 4500 in bianco e nero. Questo per le mie abitudini di stampa, significa che non avrò bisogno di inchiostro per i prossimi 2 anni circa. L’azienda dichiara che l’inchiostro contenuto nei flaconi corrisponde a quello di 72 cartucce, il che ovviamente si traduce in una riduzione sensibile dei rifiuti in plastica e i flaconi, cosa molto interessante, non vanno conferiti in piazzola come le cartucce, ma basta lavarli e smaltirli normalmente nella plastica. Non è un vantaggio strepitoso?

    Ma perché è importante una stampante, oggi che si sente continuamente dire di stampare solo quando realmente serve o si leggono spesso inviti a non stampare affatto?

    Le ragioni per cui la stampante oggi è uno strumento importante anche per chi lavora in smart working sono diverse e ve le illustrerò in una serie di post che seguiranno nei prossimi mesi.

    E VOI COSA USATE NEL VOSTRO STUDIO?

    L’elenco di strumenti che utilizzo in smart working, come immaginerete, non è completo. Ci sono infatti almeno altri 4 o 5 device che potrebbero essere inseriti in questa lista ma pur considerandoli utili, non li considero indispensabili.
    Se ci sono altri oggetti per voi fondamentali, scrivetemi su Instagram per continuare la discussione. 

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    I’m an Epson ambassador!

    Inizia oggi una collaborazione continuativa con Epson Italia.

    Dopo i video realizzati appositamente per i canali dell’azienda, questa volta vi racconterò quello che ho imparato in questi anni sul lavoro a distanza. Alcuni di questi consigli sono validi anche per gli studenti ma il post è pensato innanzitutto per i lavoratori cosiddetti “colletti bianchi”Avendo fatto il freelance per 10 anni e avendo fondato una società benefit, ho messo la mobilità e l’attenzione all’ambiente al primo posto. Da ogni punto di vista: dagli obiettivi di business alle metodologie organizzative fino alla scelta dei collaboratori e dei clienti.

    La prima regola della mia società è che l’organizzazione del lavoro è fondata sugli obiettivi che ci siamo dati come team, non sul numero di ore passate davanti allo schermo.
    Passare tante ore davanti ad un monitor e poi essere non produttivi è inutile perché togliamo tempo ai nostri hobby (e alle nostre famiglie soprattutto).